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La mostra "Ho visto e non ho più dimenticato". Infortuni e malattie professionali, le foto di Torbidi. Fino al 3 maggio in CGIL a Bergamo

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Chi erano, chi sono, perché e come è successo, quali sono i segni indelebili rimasti? Al di là dei numeri, sempre utili per inquadrare il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in Italia, quello che non può entrare in nessuna statistica è il dolore delle persone colpite e delle loro famiglie. In vista dello sciopero generale nazionale proclamato l’11 aprile anche per chiedere “zero morti sul lavoro”, la CGIL di Bergamo propone un’iniziativa dedicata proprio alla salute e alla sicurezza di chi lavora.

Per tentare di “affacciarsi su quel che c’è dietro le statistiche, sul vissuto, sul racconto di chi resta”, Davide Torbidi, fotografo e sindacalista (è segretario generale della FLAI CGIL di Lodi) ha realizzato una mostra dal titolo “Ho visto e non ho più dimenticato”, con immagini e testimonianze di infortunati sul lavoro o di familiari di chi non c’è più. Come sono cambiate le vite delle vittime, le loro abitudini e quale è stata la ricaduta sulle famiglie? Come vedono oggi il loro futuro? Come sono cambiate le loro condizioni sociali ed economiche? Com’è il rapporto con il proprio corpo duramente colpito? Sono alcune delle domande a cui le foto di Torbidi tentano di dare una risposta.

Per martedì 9 aprile in CGIL a Bergamo (via Garibaldi 3, ore 14.30, secondo piano) è prevista l’inaugurazione alla presenza del fotografo, che illustrerà sette storie di lavoratori vittime di malattie professionali o di infortuni sul lavoro: sono le vicende di Gabriele, Roberto, Firmino, Naser, Gianluca e Maurizio e di Roberto G., sindacalista che ha lavorato anche nella sede della CGIL di Bergamo molti anni fa.

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All'incontro parteciperanno Roberto Rossi, segretario organizzativo della CGIL di Bergamo, e Angelo Chiari, responsabile delle politiche per la salute e sicurezza sul lavoro del sindacato provinciale.

Davide Torbidi, lodigiano, è stato socio del Circolo Fotografico Milanese e membro nella redazione della sua rivista “il Milanese”. Nel 2012 diventa socio del Gruppo Fotografico Progetto Immagine di Lodi ed entra a far parte del gruppo LudesanLife in cui vengono pubblicati alcuni suoi reportage. Nel 2013 pubblica il libro fotografico “Storie da bar”. Nel 2019 nell’ambito del Festival della Fotografia Etica partecipa al progetto “Articolo1”, curato dal fotografo Paolo Marchetti. Recentemente è stato uno dei fotografi protagonisti del reportage “Epicentro”, che racconta i giorni terribili del lockdown.

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Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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