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Novem Car di Bagnatica, nuovo confronto su chiusura. 97 posti a rischio. Sindacati “fortemente insoddisfatti”. Il 28 nuovo sciopero

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Nessuno spiraglio positivo sull’opportunità di ricorrere alla cassa integrazione, solo una proposta di aumento dell’incentivo economico all’esodo, ma “deludente e per nulla dignitoso”: i sindacati si sono dichiarati “fortemente insoddisfatti” mercoledì mattina, 27 settembre, al termine del confronto avuto con la direzione aziendale sull’imminente chiusura della Novem Car Interior Design di Bagnatica. A rischio ci sono tutti i 97 lavoratori in organico.
Dopo l’incontro, durato quasi tre ore, si sono tenute due assemblee, durante le quali si è deciso di proclamare un nuovo pacchetto di mobilitazione che prevede fino a 20 ore di sciopero, che saranno programmate dagli stessi delegati RSU. Già per il 28 settembre è prevista la prima astensione dal lavoro per 4 ore, le prime di ciascun turno, con un presidio dalle ore 7.30 alle 9.30 di fronte ai cancelli.

“L’azienda è rimasta irremovibile sull’opportunità di richiedere l’ammortizzazione sociale. Non vuole sentirne parlare” hanno spiegato Luciana Fratus della FILLEA-CGIL e Massimo Lamera di FILCA-CISL di Bergamo. “La direzione si è seduta alla trattativa solo con la proposta di rimodulare l’incentivo economico all’esodo, prevedendo un incremento per nulla dignitoso. Usciamo dunque fortemente insoddisfatti da questo incontro. Vedremo cosa accadrà nel prossimo confronto, già in calendario, per il 5 ottobre. Nel frattempo, sarà sciopero”.

L’intenzione di chiudere l’azienda era stata comunicata il 14 settembre. Da allora si sono svolti già tre scioperi. La progressiva diminuzione del numero dei dipendenti è in corso già da diversi anni: al gennaio del 2021 risale l’annuncio del taglio di circa 60 posti di lavoro, esuberi che vennero poi notevolmente ridotti e legati a mobilità volontaria incentivata dopo lo svolgimento di una serie di scioperi. Il taglio era seguito al trasferimento di alcune linee produttive e processi (carteggio-legno, lucidatura, verniciatura, fresatura e iniezione PUR) nello stabilimento di Žalec in Slovenia. Dopo quella fase, in provincia di Bergamo erano rimasti solo i reparti di assemblaggio e spedizione. Ancora prima, nel 2020, alcuni esuberi erano ugualmente stati gestiti con esodo volontario e Cassa integrazione.

Nella foto sopra: il presidio di lunedì 25 settembre.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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