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Fondazione Casa Serena, quarto presidio. Slitta il rischio di cessione di tutti i lavoratori a una cooperativa

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Per la quarta volta in poche settimane un gruppo di lavoratori della Fondazione Casa Serena onlus di Brembate Sopra è tornato a riunirsi in un presidio di protesta. E' accaduto lunedì 3 luglio (dalle 13 alle 15) di fronte all’ingresso della sede di via Giovanni XXIII a Brembate.

La mobilitazione era iniziata il 26 maggio. Dieci giorni prima, il 16 maggio, un confronto fra le parti in Prefettura si era concluso con un mancato accordo. Un secondo presidio si era poi svolto il 9 giugno, un terzo il 23. La Fondazione intende cedere a una cooperativa tutti i propri lavoratori e dunque tutte le proprie mansioni socio-assistenziali, dalle cure quotidiane in RSA, alle cure primarie presso il nucleo Alzheimer, ai servizi sul territorio di RSA Aperta, alla SAD, all’UCP-DOM (cure palliative) e agli ambulatori fisioterapici. Un primo, importante, risultato è intanto già stato ottenuto: slitta di qualche mese il temuto passaggio, che era stato inizialmente annunciato come operativo a partire dal 1° giugno.

“Senza che ci sia stata fornita alcuna comunicazione ufficiale né che siano arrivate convocazioni per un incontro, la Fondazione non ha proceduto con l’esternalizzazione che era stata annunciata a febbraio e che era prevista a partire da giugno” sono tornate a spiegare Ingalill Nordli di FP-CGIL, Caterina Dezio e Giovanna Bettoni di CISL-FP di Bergamo. “Da interlocuzioni informali con i lavoratori sappiamo che resta immutata l’intenzione di cedere i dipendenti a una cooperativa, ma che l’operazione sarebbe posticipata all’autunno”.

La direzione della Fondazione aveva motivato l’esternalizzazione con l’urgente necessità di ristrutturazione dell’edificio e con la costruzione ex novo di una palazzina all’interno del Parco adiacente. Questi interventi erano stati definiti troppo onerosi per la RSA per la quale, a seguito della cessione del personale, sarebbe stato più facile accedere ai finanziamenti necessari per la realizzazione delle opere (almeno secondo la direzione).
“Da una recente assemblea che la direzione ha avuto con i lavoratori, però, è emerso che non è stato accordato alcun permesso per la costruzione entro il perimetro dell’attuale struttura e che ora l’intenzione è quella di costruire un nuovo stabile altrove” concludono le tre sindacaliste.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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