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"Servizio di guardia medica azzerato", mercoledì 14 giugno al Mutuo Soccorso di Bergamo assemblea pubblica CGIL e Funzione Pubblica CGIL

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Niente più servizio di guardia medica in diverse parti della provincia, mentre migliaia di cittadini bergamaschi si ritrovano senza medico di famiglia e sempre lunghe sono le attese per accedere alle prestazioni ambulatoriali: tempi duri per la sanità della provincia di Bergamo. Per fare il punto con i rappresentanti dei medici, la CGIL e la Funzione Pubblica CGIL di Bergamo organizzano per mercoledì 14 giugno un’assemblea pubblica nella sala del Mutuo Soccorso di via Zambonate 33 (ore 18.00).

Introduce i lavori Marco Toscano, segretario generale della CGIL di Bergamo. Intervengono Paola Nardis, coordinatrice provinciale dei medici di medicina generale FP-CGIL, Giorgio Barbieri, coordinatore regionale della stessa categoria di medici, poi Giorgio Locatelli, segretario generale della FP-CGIL di Bergamo, e Orazio Amboni del dipartimento Welfare della CGIL provinciale.

“Disagi per gli assistiti, disagi per il personale sanitario, disagi per tutti: la situazione è diventata insostenibile” ha dichiarato il segretario generale Toscano. “Il Servizio Sanitario Nazionale è in grandissima difficoltà, certamente non solo a Bergamo, ma nella nostra provincia e in Lombardia la situazione è particolarmente grave. Grave per chi ha bisogno di assistenza immediata e anche per chi ha bisogno di giustificare in azienda l'assenza con un certificato medico. La Lombardia è al penultimo posto in Italia per numero di medici di medicina generale in rapporto al numero di assistiti e anche per la Continuità assistenziale (guardia medica) la nostra regione, con dieci medici ogni 100mila abitanti, è di molto sotto la media nazionale (18 ogni 100mila)”.

“A Bergamo, ormai, anche solo riuscire a contattare al telefono il servizio di Continuità assistenziale è un’impresa difficile perché il medico di turno deve coprire più zone contemporaneamente” ha aggiunto Orazio Amboni. “Questa situazione è il risultato della politica che Regione Lombardia persegue da anni: trascurare la medicina di base (il medico di famiglia, la guardia medica, i Consultori, i Distretti …) e concentrarsi sugli ospedali, ma anche lì, ormai, la situazione è complicata. Nei Pronto Soccorso si assiste a una fuga del personale per i ritmi troppo stressanti, per la tensione che si crea anche con i pazienti in coda da ore… La scelta, poi, di favorire le strutture private indebolisce ulteriormente il servizio pubblico e allunga le liste d’attesa anche per prestazioni urgenti”.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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