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Guardie mediche, FP-CGIL: "Scoperture non solo sabato e in Borgo Palazzo. Ecco cosa è successo da giovedì"

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“Un altro fine settimana nelle condizioni di quello appena trascorso non è davvero sopportabile. Siamo di fronte a uno dei momenti più bassi della storia della sanità bergamasca”: con queste parole la Funzione Pubblica CGIL di Bergamo commenta quanto accaduto negli ultimi giorni sul fronte della Continuità Assistenziale, cioè del servizio di guardia medica nella provincia.

Le “scoperture” delle già poche postazioni per mancanza totale di medici non si sono verificate solo durante la giornata di sabato e non solo nel presidio di Borgo Palazzo.
“A noi risulta infatti che anche nella notte scorsa, quella tra domenica e lunedì, il servizio di guardia medica fosse scoperto e non solo nel presidio dell’ASST Papa Giovanni XXIII (in Borgo Palazzo) ma in tutta la provincia, tanto che siamo a conoscenza del fatto che il servizio sia stato vicariato da Brescia (cioè si sia contato sul lavoro dei colleghi della provincia vicina)” riferiscono Giorgio Locatelli, segretario generale della FP-CGIL di Bergamo, e Giorgio Barbieri, coordinatore regionale dei medici di medicina generale per la stessa sigla sindacale.

Non sarebbe finita qui, perché anche all’inizio del lungo ponte festivo si sono verificati pesantissimi disagi: “Nella postazione di Borgo Palazzo giovedì pomeriggio (prefestivo, dunque non coperto dalla presenza dei medici di base) non è stato previsto alcun servizio di Continuità assistenziale, tanto che quando in serata la dottoressa di turno si è presentata ha trovato cittadini in attesa da diverse ore. Ha preso servizio notturno da sola, malgrado di regola avrebbe dovuto svolgerlo insieme ad altri due medici. Per lei sono state ore difficilissime, non solo per l’alto numero di pazienti e per la constatazione di tre decessi, ma anche per la tensione in sala d’attesa. La coda è stata tale che la dottoressa non ha potuto concludere il proprio orario alle 8 del mattino successivo com’era previsto, ma si è dovuta trattenere fino alle 11.30 (e poi farsi accompagnare a casa dai famigliari, troppo provata dalla nottata per guidare la propria auto). Dal momento che nessun collega si è presentato alle 8 di venerdì mattina, deduciamo che anche quella giornata non sia stata coperta, visto che chi prende servizio dovrebbe farlo alle 8”, hanno raccontato i due sindacalisti.

“La situazione è drammatica, qualcosa di mai visto che deve essere risolto al più presto. ATS si trova in enorme difficoltà, ma c’è ora un canale aperto tra la nostra organizzazione e l’Azienda, un’interlocuzione finalmente avviata, quando sarebbe stato meglio farlo già a febbraio” aggiungono Locatelli e Barbieri.

Già lo scorso febbraio, infatti, dalla CGIL era stata inviata una segnalazione formale all’Azienda per evidenziare “una diffusa mancanza di rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) nel servizio di guardia medica”.
“ATS non venga ora a proporci ulteriori vicariamenti –cioè l’impiego di un medico di una postazione, già in carenza, a copertura delle postazioni limitrofe” concludono i due sindacalisti. “Quella non è la soluzione, è stata invece la causa del problema. I nostri iscritti hanno visto concludersi i loro contratti il 31 maggio, ma alla luce delle attuali condizioni di lavoro nessuno di loro è intenzionato a rinnovarlo. Se si permettesse di rientrare in condizioni dignitose e umanamente sopportabili, sarebbero già pronti a firmare per tornare al lavoro”.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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