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Elezioni regionali in Lombardia, l’appello di CGIL Bergamo. Sanità, politiche sociali e povertà, casa, trasporti, infrastrutture e logistica

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Alla vigilia del voto per l’elezione del Presidente e per il rinnovo del Consiglio di Regione Lombardia, la CGIL di Bergamo lancia il proprio appello perché ogni cittadino eserciti il diritto di scelta e di partecipazione.

Il fenomeno dell’astensionismo, che si è vistosamente accentuato negli ultimi anni, va ridimensionato con determinazione per rafforzare il principio democratico della scelta dei propri rappresentanti nelle istituzioni. Questa tornata elettorale può essere l’occasione, in un quadro solidaristico e di coesione nazionale ed europea, per rimettere in moto una regione, che da tempo ha rallentato vistosamente la propria capacità produttiva economica e sociale,

Come organizzazione sindacale confederale abbiamo l’ambizione, pur nella nostra parzialità, di avere una visione complessiva della società e auspichiamo, per questo, un dialogo e una interlocuzione con i soggetti della rappresentanza politica ed istituzionale ad ogni livello, nella piena consapevolezza dell’autonomia e della diversità dei singoli ruoli. Ciò nondimeno auspichiamo che la scelta dei cittadini ricada sulle candidate e sui candidati impegnati a sostenere orientamenti e scelte che anche noi, da tempo, proponiamo.

 

Sanità

Si deve cambiare in profondità il sistema lombardo, mantenendo l’eccellenza delle strutture ospedaliere ma ricostruendo dalle sue basi il sistema di medicina territoriale e di prevenzione che negli ultimi decenni è stato radicalmente depauperato.

In questo senso la riattivazione dei Distretti Sanitari, integrati con quelli sociali, da una parte, la ridefinizione di una efficace rete ospedaliera e il riconoscimento dell’ospedale Papa Giovanni come Azienda Ospedaliera ad alta specializzazione sono passi importanti e necessari.

Le Case della Comunità devono poter entrare in funzione rapidamente con tutti i professionisti necessari e non essere strutture - troppe lo sono ancora – che rispondono a semplici operazioni di facciata, spesso prive di servizi effettivamente erogabili, a partire dalla presa in carico dell’utente nella sua complessità.

Va posto rimedio alla carenza dei medici di Medicina Generale che ha causato e sta causando disagi gravissimi alla popolazione.

Si devono mettere in campo politiche attive per potenziare le dotazioni organiche di medici, infermieri e tecnici, vanno altresì previsti e incentivati corsi di formazione professionale per le figure socio-assistenziali.

Come previsto e finanziato dal PNRR va attivato un servizio pubblico di Assistenza Domiciliare Integrata ora gestito quasi esclusivamente da strutture private.

Non è più rinviabile il pieno finanziamento – ancora oggi siamo ben al di sotto di quel 50% medio dei costi previsto dalla legge - della parte convenzionalmente stabilita come sanitaria delle R.S.A. nella misura prevista dalla normativa nazionale (decreto di san Valentino).

L’integrazione tra pubblico e privato va mantenuta sotto una direzione e un controllo sostanziale del programmatore pubblico, evitando di consentire la possibilità di scegliere le prestazioni più remunerative ai agli operatori privati a scapito dei servizi pubblici. Vanno ridotti drasticamente i tempi di attesa per la specialistica ambulatoriale.

Tutto il sistema sanitario territoriale deve fare capo ai Distretti, come previsto da norme nazionali non applicate correttamente in Lombardia.

In questo capitolo vogliamo anche ricordare la gestione, a dir poco disastrosa, dell’emergenza Covid e delle successive campagne vaccinali da parte dell’attuale giunta, una gestione inadeguata che ha comportato le drammatiche conseguenze che i nostri territori, in particolare quello orobico, hanno dovuto pagare.

 

Politiche sociali e povertà

Sono necessari da parte della Regione, in aggiunta ai trasferimenti dei vari fondi nazionali, maggiori finanziamenti da destinare al sistema delle autonomie locali, in particolare agli ambiti sociali che devono poter godere di una maggiore autonomia per adattare le politiche sociali alle caratteristiche specifiche dei territori.

 

Casa

Vanno ripristinati i finanziamenti pubblici al sistema dell’edilizia pubblica e sociale, modificando le gravi iniquità introdotte con la Legge regionale n. 16 del 2016.

Vanno previsti specifici finanziamenti per il sostegno agli affitti nei casi più critici e per la morosità incolpevole.

Bisogna investire sulla manutenzione e sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico destinato a chi versa in condizioni di particolare disagio e vanno snelliti i bandi per l’assegnazione degli alloggi popolari rendendo più chiari e trasparenti i criteri di assegnazione, in stretta collaborazione con le politiche abitative dei singoli comuni.

 

Trasporti

Per la mobilità su rotaie sono improcrastinabili interventi che garantiscano maggiore puntualità dei treni, più sicurezza (vedi i ripetuti fenomeni di degrado in prossimità dele stazioni ferroviarie o delle fermate), più pulizia dei mezzi.

Per il sistema del trasporto pubblico locale c’è bisogno di meno sovraffollamento, di più corse, di più mezzi. Sarebbe opportuno costituire un centro di regolazione e di coordinamento del tpl a livello regionale.

Vanno ampiamente incrementate ed estese le agevolazioni sulle tariffe del trasporto per le fasce più fragili della popolazione e per i giovani.

Trasporti pubblici capillari, sicuri e frequenti sono una delle condizioni necessarie per contrastare lo spopolamento in particolare delle zone di montagna.

 

Infrastrutture e logistica

Anche in questo caso va rafforzato un quadro di coordinamento regionale, con la determinazione di chiari vincoli ambientali, senza precludere la possibilità di sviluppo degli insediamenti.

Una condizionalità importante per l’ampliamento di reti ed insediamenti è la loro convertibilità ecosostenibile qualora dovessero essere ritenuti superati.

È necessario un maggiore coordinamento con le aree vaste per la realizzazione di interventi infrastrutturali (abitazioni, mobilità, assistenza sanitaria e sociale) per reggere l’impatto dell’aumento della popolazione lavorativa nelle aree maggiormente interessate dall’espansione del settore della logistica. Per questo è necessaria una sinergica collaborazione interistituzionale e con gli investitori.

 

Aree interne

Vanno previsti e incrementati incentivi per il recupero di attività silvo-agropastorali e di insediamenti rurali.

Sono necessarie politiche più incisive di sostegno a processi di aggregazione dei piccoli Comuni e di maggiore infrastrutturazione per l’accesso ai servizi pubblici ed alle prestazioni sociali.

 

Partecipazione e intermediazione

Dovrebbero essere istituite sedi o osservatori regionali di confronto sulle scelte e le determinazioni nei singoli settori e nelle diverse aree di interventi di Regione Lombardia con le confederazioni sindacali. A tal fine si dovrebbe definire un protocollo generale sulle relazioni sindacali di natura confederale.

 

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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