Come noto BPER ha da poco rilevato molti sportelli ex UBI e, con gli sportelli sono stati ceduti anche i conti correnti dei clienti.
Nei mesi scorsi sia UBI sia BPER hanno scritto ai correntisti spiegando le diverse operazioni in corso e, non ultimo, la necessità di cambiare il numero del c/c e relativi IBAN, PIN, APP, ecc.. invitando i clienti a recarsi in agenzia per il disbrigo delle pratiche necessarie.
Il problema è che ormai molte operazioni, anche bancarie, si possono svolgere tramite internet e questo può avere agevolato le pratiche truffaldine dei soliti malviventi.
Se una persona è invitata a servirsi di un’APP per compiere movimenti sul suo c/c può succedere che si fidi di un sistema presentato come quello proposto dalla banca e, complice la difficoltà ad accedere agli sportelli bancari causa restrizioni per la pandemia, finisca per essere truffata.
La truffa della quale ieri è stata vittima una correntista di BPER ha seguito il seguente copione:
Ore x del mattino arriva una telefonata dall’utente 351 119 7914 che si qualifica come operatore del gruppo BPER e comunica l’urgenza di effettuare una procedura di aggiornamento dell’APP e Web BPER.
Alla richiesta di qualificarsi il malfattore dice di avere cercato inutilmente di contattare il cliente il giorno prima alle ore XX e di controllare il messaggio ricevuto sull’utenza della banca.
Effettivamente il giorno prima all’ora indicata un messaggio sull’utenza GRUPPOPBER era arrivato.
A fronte di giuste perplessità, il malvivente avverte “cortesemente” che se non sarà fatta la procedura richiesta non si potrà più usare l’HOME BANKING.
Il fatto grave, che induce il correntista a comunicare al malvivente i dati riguardanti il proprio accesso al conto è che i messaggi sono tali e quali usati dalla banca per “informare”. E, in questo caso, l’ultimo messaggio truffaldino diceva: “ Servizio Clienti BPER Card. Per completare la modifica dei recapiti, il PIN da comunicare all’operatore è……..”.
Questo ha confuso il truffato inducendolo a consentire l’accesso ai propri dati e ha causato il furto di alcune migliaia di euro.
