Notizie Federconsumatori

E poi dicono che le sale cinematografiche sono in crisi.

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Come molti Cittadini sono stanchi di recersi allo stadio con i propri figli per il legittimo timore di incappare in tumulti e scorribande varie, così tanti genitori si pongono il problema di come siano o non siano tutelati moralmente e psicologicamente i propri figli quando li accompagnano in un cinematografo a vedere un film per bambini. In più c'è anche una preoccupazione (in tema di sicurezza) sulle procedure d'accesso alla sala.

Di seguito la situazione descritta da un genitore:
"Domenica pomeriggio, spettacolo "L'Ape Maia, il Film" delle 15, UCI CINEMA di Curno. Costo biglietto euro 8,90 (adulti). Come comunicato lo spettacolo inizia circa 30-35 minuti dopo l'orario indicato. Entriamo in sala poco prima delle 15 e poco dopo le luci prima si attenuano poi si spengono come durante una proiezione. Pubblicità continua sia di trailer sia di ristoranti, prodotti vari e servizi. La pubblicità di un cartone animato di prossima uscita viene riproposto in diverse salse (collegato a un ristorante, come trailer, come pubblicità) diverse volte.
Mi chiedo: entrare in una sala buia, con un bambino o un disabile, è poi così sicuro (considerando che bisogna cercare il posto prenotato)?
Come se non bastasse dopo venti minuti circa mandano una produzione UCI (credo si chiami "I Like Cinema" o qualcosa di simile) dove parlano del film LUCY. Così in una produzione tipicamente per bambini piccoli come l'Ape Maia vengono inserite nella pubblicità pre-spettacolo scene di un uomo che punta una pistola alla testa di una donna, una bella sparatoria, e l'immagine di sacchetti di una misteriosa sostanza da inalare."

Federconsumatori non giudica se il comportamento dei gestori del multisala sia legittimo oppure illegittimo (non siamo noi a stabilirlo): di sicuro non abbiamo remore nel definire tale attività commerciale, nel caso descritto, come IRRESPONSABILE.
Per questo chiediamo che, quando si programmano film indirizzati ad un pubblico composto da giovani utenti, si tenga in considerazione la responsabilità che ognuno dovrebbe avere nei confronti dei bambini.
Auspichiamo quindi un intervento delle Autorità preposte (il comunicato viene inviato al Sindaco di Curno), perché verifichino quanto viene trasmesso, in quanto riteniamo inutile scandalizzarci per il diffondersi della violenza se prima non ci preoccupiamo di dare indicazioni coerenti ai più piccoli di noi.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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