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Bonus bebè: Dove sta il buonsenso?| Chi denuncia un reddito familiare sino ai 90.000 euro annui ha proprio bisogno che lo Stato gli riconosca 80 euro al mese per i figli neonati?

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Chi ci governa conosce la differenza di tenore di vita (e relative difficoltà) tra un reddito come quello definito e la realtà che deve affrontare chi nemmeno riesce a raggiungere un quarto dei 90.000 euro annui?
In Federconsumatori ogni giorno riceviamo testimonianze dirette da Persone disperate che, a causa di licenziamenti, lavoro che diminuisce, carichi familiari fattisi insostenibili (anziani da assistere e giovani disoccupati), non riescono a far fronte agli impegni precedentemente assunti (mutui, finanziamenti per acquisti, ecc...), aspettano aiuti e assistenza da parte delle Istituzioni: aiuti che o non ci sono o sono insufficienti. E non pensano di risolvere il problema della maternità con un sussidio di 80 euro al mese per tre anni.
Con che spirito è possibile sostenere che fa bene il Governo ad erogare un aiuto di 80 euro al mese per la cura dei figli che nasceranno tra l'inizio dell'anno prossimo e la fine del 2017 anche a famiglie il cui reddito familiare non superi i 90.000 euro lordi all'anno?
Che senso ha dare aiuti a chi ne potrebbe fare tranquillamente a meno quando c'è chi non riesce nemmeno a raggiungere la fine mese con i soldi di cui dispone?
Vorremmo sapere il parere dei nostri rappresentanti nelle Istituzioni (i politici che anche noi abbiamo votato perché ci rappresentassero in Parlamento) per capire se considerano questa decisione una scelta di giustizia sociale e, nel caso concordassero che non si tratta di "equità", cosa intendono fare per riportare almeno il buonsenso?

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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