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Nessuno si illuda di potere rottamare impunemente i “vecchi”. Libertà e partecipazione: diciamo no alla morte civile

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Come non bastasse la reclusione generale imposta per circoscrivere il contagio dal malefico virus, continuano a farsi sentire le voci che danno per probabile la decisione di superare l’art.16 della Costituzione: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche”.
A meno che si dimostri che i “vecchi”, soltanto in quanto tali, siano diffusori di pestilenze, vogliamo ricordare, ai distratti, che i vecchi attuali sono quelli che nacquero a fine guerra o nei primi anni del dopoguerra.
Sono coloro che, uomini e donne, iniziarono a lavorare ancor prima di compiere i 14 anni di età. Vissero le lotte sindacali (inizio anni 60) contro i Governi che impiegavano i vari “Battaglione Padova” per contrastare a manganellate il diritto di sciopero. Erano giovani quando scoppiò il “68” francese; ed erano ancora giovani quando sconfissero le Brigate Rosse e conquistarono lo Statuto dei Lavoratori (anni “70”). Memori delle loro esperienze lottarono per casa, scuola, lavoro. Fecero rinascere l’Italia dalle macerie. In questo aiutati dai loro figli per il momento non ancora Vecchi. Poi, da “giovani pensionati”, hanno continuato ad essere attivi e partecipativi creando, e aderendovi con passione, Associazioni di Volontariato in tutti i campi del sociale.
Detto per inciso, per togliere di mezzo l’idea che possano esserci “Vecchi” più “Vecchi” di altri, ricordiamo anche che tra i “Vecchi” attuali ci sono il Presidente della Repubblica, il Pontefice, molti Imprenditori di successo, alcuni politici e quasi tutti i Genitori di alcuni diversamente giovani (< di 60 anni di età). Ne deriva che se dovessero scattare gli arresti domiciliari questo dovrebbe valere per tutti.
Ora ci dicono che, liberi gli altri, l’ulteriore isolamento dei “Vecchi” è dato per tutelare la loro salute. Possiamo dire NO GRAZIE?
Se si vuole tutelare la salute delle Persone presunte fragili si fanno altre cose: Si garantisce il rispetto della Costituzione che prevede anche la garanzia di cure mediche.
Per inciso: Ospedali e Aziende sanitarie convenzionate non hanno ancora ripristinate le attività che prevedono esami e visite preventive ( anche quelle da mesi calendarizzate). Si promuovano azioni che semplifichino l’accesso ai “servizi”. Non si dia per scontato che tutti i Vecchi siano in grado di utilizzare le moderne tecnologie. Magari si faccia uno sforzo per aiutarli.
In ogni caso nessuno si illuda di ROTTAMARE I VECCHI senza che ci siano reazioni.
Le Donne e gli Uomini “Vecchi” sapranno ribellarsi e lottare per non permettere a nessuno di trattarli come fastidiosi pesi da sopportare sino alla naturale estinzione.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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