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Essere vaccinati è un diritto. Vaccinarsi dovrebbe essere un dovere

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Federconsumatori Bergamo si è sempre occupata da oltre vent'anni della tutela dei cittadini nelle varie questioni della vita quando si trovavano nella posizione di consumatore.

Oggi, con la pandemia che ci ha coinvolti, sentiamo l’esigenza di occuparci della nota questione che vede il dibattito di molta gente sul tema riguardante il possesso del Passaporto Vaccinale (“green pass”) e relative limitazioni imposte dal Governo per talune categorie di lavoratori, nel caso in cui non lo si abbia ricevuto.
Non vogliamo entrare nel merito delle scelte politiche per l’utilizzo di uno strumento che ha avuto, tra gli altri, anche l’obiettivo di aver incentivato molte persone dubbiose a sottoporsi alla vaccinazione; vogliamo solo segnalare che, tra le persone che contestavano tale misura una gran percentuale sosteneva che l’imporre il “green pass” violava i diritti individuali di ogni singolo cittadino.
Oltre alla misura costituita dal green pass precisiamo che, allo stato, vi sono una serie di categorie tra i quali “gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali” nonché gli insegnanti e il personale ATA che, per poter esercitare la propria professione, dovranno obbligatoriamente vaccinarsi ed è previsto, per chi rifiuta, lo spostamento a “mansioni, anche inferiori” con il “trattamento corrispondente alle mansioni esercitate”. Se ciò non sarà possibile, “per il periodo di sospensione non è dovuta retribuzione”.
Anche per tali misure, sono sorte accese discussioni in ordine alla violazione dei diritti fondamentali dell’uomo.
Ma non è così, almeno questo è quanto stabilito recentemente dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Ne consegue che la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per chi rifiuta il vaccino ed il Green pass è da considerarsi legittima in quanto, ad avviso dei Giudici di Strasburgo, né il Green pass né l’obbligo vaccinale nuocciono ai diritti fondamentali delle persone.
Se pur comprensibile la legittima preoccupazione di ciascuno alla inoculazione di un vaccino di nuova generazione, sottolineiamo come la salute pubblica ed individuale è un diritto di tutti noi e nessuno si deve scordare dei morti che questa pandemia ha causato. E delle foto di Bergamo che hanno fatto il giro del mondo.
Federconsumatori Bergamo guarda con attenzione ai dati ed è fiduciosa che il restante 30% dei nostri concittadini, che ancora non ha voluto o potuto sottoporsi al vaccino, si informi (sapete che il vaccino Pfizer-BioNTech ha ricevuto la piena approvazione dalla statunitense FDA (Food and Drug Administration per i soggetti di età superiore ai 16 anni?) e con consapevolezza si vaccini per aiutare il nostro Pianeta e ciascuno di noi a tornare ad abbracciarsi di nuovo.
Ora, per il completamento delle vaccinazioni a chi non le ha ancora ricevute, e in attesa delle previste somministrazioni delle “terze dosi” di vaccino, sollecitiamo le Autorità preposte perché si attivino per la realizzazione di un Centro Vaccinale in Città. In sostituzione di quello recentemente dismesso per restituire alla Fiera di Bergamo il ruolo che le compete.
Fiera di Bergamo che oggi riprende il proprio ruolo aprendo per tre giorni la Fiera di Sant’Alessandro mettendo in campo una serie considerevole di misure precauzionali contro il pericolo di contagio. Frutto di un apprezzabile protocollo condiviso da Promoberg con con ATS a tutela dei Visitatori e degli Operatori.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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