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Trèves Italia di Cazzano Sant’Andrea a rischio chiusura. Il 24 e 26 aprile sciopero

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La notizia è arrivata martedì 23 a delegati della RSU e a sindacati: la Trèves Italia ha intenzione di chiudere lo stabilimento bergamasco di Cazzano Sant’Andrea dove lavorano 40 persone. Resterà aperto, invece, quello di Aprilia, in provincia di Latina. I due siti, attivi nella produzione di tappetini e cappelliere per auto, hanno come cliente principale Stellantis. La prospettiva sembra quindi essere quella di una conclusione dei contratti in somministrazione entro la fine di aprile e una chiusura dello stabilimento di Cazzano a fine di luglio 2024.

L’assemblea dei lavoratori di Cazzano, riunita in sessione straordinaria, ha votato all’unanimità l’apertura dello stato di agitazione con la proclamazione di un primo pacchetto di scioperi che inizieranno con le intere giornate di mercoledì 24 e venerdì 26 aprile. Tutti i lavoratori saranno presenti anche alla manifestazione del 1° maggio a Bergamo.

La multinazionale Trèves aveva rilevato la Roi Automotive Technology srl di Cazzano nel 2021. Secondo le dichiarazioni dell’azienda la prospettiva di chiusura è motivata dall’attuale calo dei volumi produttivi di Mirafiori e dallo spostamento dell’asse dei progetti acquisiti da Trèves Italia sugli stabilimenti Stellantis di Melfi, Cassino e Pomigliano che scontano una lontananza geografica con il polo produttivo bergamasco.
L’intenzione dell’azienda è quella di attivare fino alla fine dell’anno una cassa integrazione straordinaria per chiusura di attività accompagnata da incentivi all’esodo e politiche attive per la ricollocazione.

Grave preoccupazione hanno espresso i due sindacalisti che seguono l’azienda, Milena Occioni di FEMCA-CISL e Giuseppe Errico di FILCTEM-CGIL: “Siamo ben consapevoli delle ricadute del calo di volumi di Mirafiori ma al tempo stesso riteniamo che l’incertezza attuale del comparto automotive e del suo indotto porti necessariamente a dover fare delle valutazioni ben più caute. Ad oggi ci risulta che Mirafiori stia utilizzando un contratto di solidarietà. Avremmo ritenuto più congruo utilizzare lo stesso strumento anche per Trèves Italia, tanto più che la produzione relativa alla Panda sta continuando a buon regime, con volumi aumentati al limite della capacità produttiva bergamasca”.

“È stata una doccia fredda per i 40 lavoratori coinvolti: poco più di un mese fa il responsabile dell’impianto di Cazzano parlava di un forte incremento degli straordinari e di una prima valutazione del ciclo continuo” proseguono i due sindacalisti. “In quell’occasione si è chiesto ai lavoratori un impegno per rispettare le scadenze con i clienti e per rispondere a un nuova politica di magazzino. Ed oggi la situazione viene mostrata come completamente invertita”.

“Quella che ci hanno prospettato è una decisione che viene da lontano, senza rispetto di quella responsabilità sociale che dovrebbe legare l’imprenditore al territorio. E in questo caso ancora più grave perché ha un pesante impatto sulle vite di molti lavoratori con anzianità di servizio decennali. Dopo aver collaborato con l’azienda per anni, questi dipendenti si trovano a un passo dalla pensione, senza però poterla raggiungere attraverso il biennio di NASPI. Ci auguriamo che il Gruppo Trèves possa rivalutare la sua posizione e, dopo un’analisi più strutturata dei dati, decida di utilizzare ammortizzatori sociali che consentano la ripresa delle attività produttive”.

Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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