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Sciopero generale, oltre 300 persone in presidio di fronte alla Prefettura (foto)

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“Abbiamo firmato un contratto di lavoro, non di morte”: è uno dei cartelli comparsi tra la folla degli oltre 300 lavoratori e sindacalisti riuniti nel pomeriggio di giovedì 11 aprile in via Tasso a Bergamo, di fronte alla Prefettura, per partecipare a un presidio nel giorno dello sciopero generale. Proprio mentre era in corso la manifestazione, è avvenuto un nuovo infortunio mortale: nel primo pomeriggio un operaio albanese di 57 anni residente in provincia di Bergamo, a Martinengo, è rimasto ucciso, pare per un crollo o un cedimento in uno scavo edile a Piacenza.

Con la mobilitazione nazionale, CGIL e UIL sono tornate a chiedere “zero morti sul lavoro”, e a rivendicare in tutto il Paese misure efficaci in materia di salute e sicurezza, in ore di rinnovato dolore e di nuova rabbia dopo l’esplosione nella centrale idroelettrica Enel del lago di Suviana sull'Appennino bolognese.
La protesta rivendica anche una riforma per un fisco equo e norme per un lavoro di qualità e stabile, ponendo un limite alla precarietà.

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Qui sotto, i dati sull’adesione allo sciopero in alcune aziende della provincia di Bergamo:
Aziende metalmeccaniche:
Bticino Azzano 65%; Mazzucconi 90%; Evoca 80%; Exide 100%; Tenaris Dalmine (produzione ferma) 80%; Regal Beloit 100%; Siac 90%; Siad 80%; Lovato 60%; Bianchi Vending 80%; Oscartielle 60%; Matest 45%; Mega 50%; Cms 50%; Somaschini 55%; Fonderia Pilenga 80%; Bfe 50,00%; Schneider electric 60%; Pilenga Baldassare 45%; Brembo spa 90%; Abb 50%; Imequadri 60%; Same (produzione ferma) 85%.
Altri comparti:
Nolan 30-40%; Carvico 70% operai (dato solo per primo turno) con impiegati al 50%
Heidelberg Materials (ex Italcementi) Calusco 20%
Caffitaly (primo turno) 30%; Fine Foods (primo turno) 40%; Sanpellegrino (primo turno)60%
Esselunga 10%; Leroy Merlin 20% ; Iper 10%; Italmark 15%

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Durante il presidio i due leader sindacali provinciali di CGIL e UIL, Marco Toscano e Pasquale Papaianni, sono stati ricevuti dal Capo di Gabinetto del Prefetto Marisa Amabile.

Ecco cosa hanno detto all’uscita dall’incontro: “Sono molteplici i temi della protesta oggi, però abbiamo pensato di porre l’accento in particolare sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro. Quello che è successo nella centrale idroelettrica del bolognese ripropone la questione in tutta la sua drammaticità” ha dichiarato Marco Toscano, segretario generale della CGIL provinciale. “Sappiamo che è un’emergenza del nostro Paese. Anche Bergamo ha avuto, l’anno scorso, un bilancio pesante di infortuni sul lavoro. Vogliamo fare sentire la nostra voce perché ci sia finalmente un cambio di passo: servono più ispezioni, più attività ispettiva, il che vuol dire investire di più, avere più ispettori, valorizzare di più quelli che già operano. Parlare di sicurezza vuol dire anche parlare di formazione vera, efficace, e non solo sulla carta, una riforma del sistema degli appalti dei comparti privati, che spesso oggi operano al massimo ribasso ed dentro i quali si perde la garanzia della salute e della sicurezza. Non è possibile che in alcuni luoghi di lavoro si trovino persone che non si sa per chi lavorino, e che non si sa se siano presenti o meno in un dato momento. Nel 2024, mentre si parla tanto di tecnologia del lavoro, questo è inaccettabile. Parlare di sicurezza significa anche parlare di lavoro stabile. La patente a punti, poi, non può essere quella che immagina questo governo, che si limita solo al campo dell’edilizia, e che, in caso di perdita dei punti, questi si possono recuperare con un semplice corso di formazione del datore di lavoro. Vogliamo una patente per tutti i settori, vera, che dimostri che un’azienda è strutturata e ha i requisiti per operare. Si cambi rotta, si adottino provvedimenti veri, ispettivi, formativi, e normativi per avere una reale sicurezza al lavoro”.

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“Siamo stati in Prefettura per ribadire quello che abbiamo già detto negli ultimi mesi, e cioè che non c’è bisogno di una politica– come l’abbiamo contestata in legge di bilancio – che dia soldi a pioggia, ma che investa sulla sicurezza vera, che vada a intervenire nelle aziende che davvero erogano formazione” ha aggiunto il coordinatore della UIL di Bergamo Pasquale Papaianni. “Il sistema della patente a punti merita interventi migliorativi e correttivi perché una vita non vale 20 punti. Per noi c’è bisogno di maggiore interazione con le parti sociali e soprattutto con la politica. Il precariato genera incomprensioni e problemi e a volte compromette quella che è la realizzazione delle opere e dei cantieri che vengono aperti. L’estensione della legge degli affidamenti dei subappalti è qualcosa su cui la politica deve interrogarsi e su cui deve trovare una soluzione. Noi continueremo a rimanere a fianco dei lavoratori, nelle piazze e tra la gente”.

È intervenuto poi il coordinatore della RSU di ATS Bergamo, Francesco Villa, che ha portato la solidarietà ai lavoratori dei settori privati.

Gli obiettivi e le ragioni dello sciopero: ecco le rivendicazioni unitarie nazionali nel dettaglio: http://tiny.cc/4yhqxz

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Via Garibaldi, 3 - 24122 Bergamo (BG)

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